Seggiolino auto in senso inverso a quello di marcia: fino a quando?

Quando si può mettere il neonato nell’ovetto?


L’ovetto in auto è lo strumento più sicuro per il neonato. Vediamo  a partire da quando si può utilizzare e come sceglierlo in base all’età

La sicurezza è importantissima per i neogenitori e i dubbi sono molti: meglio ovetto o navicella? Da quando si può usare l’ovetto per i neonati?  Per il trasporto in auto del neonato, l‘ovetto è la soluzione ottimale, in quanto la sua struttura e la sua forma garantiscono la massima sicurezza. Soprattutto in caso di impatto, l’ovetto permette al neonato di essere sballottato il meno possibile e gli garantisce la massima stabilità. 

Quando si può usare l’ovetto?

L’ovetto si può usare da subito, fin dalla nascita del bebè. È infatti omologato dalla nascita fino ai 15 mesi di età. Da settembre 2024 è entrata in vigore la nuova normativa R129 che ha sostituito definitivamente la precedente ECE R44/04. L’obiettivo delle nuove regole è aumentare gli standard di sicurezza dei bambini in auto, semplificando ai genitori la scelta del seggiolino.

La ECE R129 si concentra sull’installazione del seggiolino mediante il sistema di aggancio ISOFIX per i prodotti dedicati ai bambini più piccoli, fino a 105 centimetri di altezza. Il concetto di “i-Size” indica una classificazione basata sull’altezza anziché sul peso.

Tra le novità c’è l’obbligo del seggiolino posizionato in senso contrario a quello di marcia dell’auto, almeno fino ai 15 mesi di età del bambino e all’altezza di 76 centimetri.

In sintesi come si viaggia sull’ovetto?

  • Fino ai 15 mesi i bambini devono viaggiare contro il senso di marcia. L’ovetto, quindi, dovrà essere posizionato in questo modo.
  • Se necessario si può posizionare davanti solo ed esclusivamente se l’airbag passeggero è disattivato
  • Se non necessario, è sempre meglio far viaggiare i bambini nei sedili posteriori, questo vale anche per il bebè nell’ovetto

Quante ore un neonato può rimanere nell’ovetto?

Il neonato può essere trasportato nell’ovetto per non più di 2-3 ore, quindi per brevi tratti. Nel caso di viaggi più lunghi, che comunque non sono consigliati nei primi due anni di vita, è necessario inserire pause di 30-60 minuti ogni due ore, a causa della posizione che terrebbe il bimbo dentro l’ovetto.

Quando abbandonare l’uso dell’ovetto?

Finché il bambino rimane con la testa nella zona di sicurezza, non ci sono controindicazioni nel continuare a usare l’ovetto. Quando ci si accorge che l’ovetto sta diventando troppo stretto per il nostro bimbo, è bene passare a veri e propri seggiolini auto.

L’ovetto aiuta il bambino ad addormentarsi?

Ebbene sì. A diversi neonati piace addormentarsi placidamente nell’ovetto, sia quando sono cullati in auto, sia quando vengono trasportati nell’ovetto del trio a spasso.

Si può far dormire un neonato nell’ovetto?

Attenzione perché la posizione non è ottimale per il neonato: dopo 2-3 ore è comunque opportuno fargli cambiare posizione per fargli sgranchire la schiena.

Le differenze tra navicella, ovetto e seggiolino auto

Ecco alcune indicazioni per scegliere il tipo di seggiolino auto per i bambini. Il primo passo per fare una buona scelta è quello di raccogliere informazioni. Ecco di seguito alcuni siti degli enti che effettuano crash test indipendenti: Adac, Touring Club Svizzero (Tcs) e Altroconsumo. Questi portali stilano periodicamente le loro classifiche in cui individuano i migliori seggiolini in fatto di sicurezza. Per quanto riguarda l’omologazione, si devono acquistare i seggiolini che rispettano la norma europea attualmente in vigore: 

  • ECE R129 – OBBLIGATORIA A PARTIRE DA SETTEMBRE 2024
  1.  La classificazione dei seggiolini viene fatta per altezza
  2.  L’obbligo di trasporto in senso contrario di marcia fino ai 15 mesi del bambino
  3.  Protezione contro gli impatti laterali prevista
  4.  Agganci Isofix obbligatori

Per verificare che il seggiolino sia omologato, guardate sempre l’etichetta: lì potrete trovare il riferimento all’azienda produttrice, il marchio e il numero di omologazione.

Riguardo alla differenza tra ovetto e navicella, il primo è più indicato per i viaggi in auto perché più sicuro.

La sua struttura e la forma, infatti, garantiscono la massima sicurezza per il bambino e si fanno preferire alla navicella.

Soprattutto in caso di urti o scossoni, l’ovetto consente al neonato di essere sballottato il meno possibile e gli garantisce la massima stabilità.

La navicella, sebbene dotata di protezioni tutte intorno alla struttura per attutire eventuali impatti, non assicura una posizione stabile al bambino che si trova al suo interno. Questa è però più indicata per passeggiare perché è generalmente dotata di manici per poter essere facilmente trasportata ed è pensata per i bambini da 0 fino a 3-6 mesi. Inoltre, grazie all’imbottitura e al maggiore spazio, il piccolo ha la libertà di muoversi nella posizione a lui più congeniale, quella sdraiata, senza che alcune parti della schiena risentano di un carico eccessivo. 

L’ovetto, messo sulle tre ruote e usato per portare a spasso il bebè, non è particolarmente indicato, a meno che non si tratti di brevi tratti. Questo a causa della sua struttura che limita i movimenti caricando in maniera eccessiva alcune zone, ancora in fase di sviluppo, come il collo. 

Domande e risposte

Che vantaggi offre l’ovetto?

Oltre a essere ideale per il trasporto dei bambini neonati, l’ovetto offre anche un grande vantaggio ai genitori, che potranno staccarlo dall’auto e posizionarlo direttamente sulla struttura del passeggino.

Per quanto tempo va usato l’ovetto?  

L’ovetto va utilizzato fino a che il piccolo non raggiungerà i 13 kg di peso.

Come deve essere posizionato l’ovetto?
 

La legge dice anche che l’ovetto deve essere posizionato in senso contrario a quello di marcia, per evitare che, in caso di urto, il bambino possa farsi molto male.

Fonti

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