Legare i bambini ai seggiolini in auto è importantissimo, ovunque e con chiunque. Scopriamo perché si deve assolutamente fare
Basta un urto a 15 chilometri all’ora perché un bambino, non allacciato al seggiolino o senza cinture, perda la vita. E negli impatti a velocità più elevata è praticamente impossibile trattenere un bambino di 15 kg con le braccia. A 56 chilometri all’ora la forza d’urto che produce è di 225 chilogrammi.
A dirlo è l’Asaps, il portale della sicurezza stradale. Che mette in luce la pericolosità di questa cattiva abitudine, dovuta troppo spesso a leggerezza, fretta, negligenza.
Gli incidenti che coinvolgono i bambini purtroppo sono numerosi, e sono aumentati dal 2019 al 2020. L’ultima tragedia risale proprio a questi giorni, quando sulla superstrada Nola-Villa Literno, nel tratto casertano, un bambino di 3 anni è morto a bordo di un’auto che si è scontrata contro una Bmw, secondo quanto riporta Asaps.
A causa del forte impatto, il bimbo ha sfondato il lunotto posteriore andando a finire sul cofano della Bmw, morendo sul colpo. Non è ancora chiaro se il bambino fosse legato o protetto da dispositivi di sicurezza. Ma secondo la dinamica, probabilmente era libero.
Purtroppo, secondo l’Osservatorio ASAPS, si tratta della 16esima piccola vittima della strada nel 2021, 8 dei quali morti durante l’estate. Non si sa esattamente quanti di loro fossero o meno legati, ma purtroppo l’abitudine a lasciarli liberi sui sedili posteriori continua a essere diffusa.
Anche se la pandemia, stando al report sull’incidentalità stradale del 2020, ha contribuito a ridurre di un terzo incidenti stradali e feriti, c’è stato un “forte aumento, in termini percentuali (i valori assoluti, per fortuna, rimangono bassi), delle morti tra i bambini per i quali il Paese aveva l’obiettivo “Zero Vittime”“.
Nel 2020 sono stati 37 i bambini tra 0 e 14 anni che hanno perso la vita a causa di incidenti stradali, contro i 35 del 2019. E sono aumentate le vittime di 5-9 anni, da 4 nel 2019 a 10 nel 2020, e quelle tra i 10 e i 14 anni, passate da 14 a 19.
Questi dati dovrebbero farci riflettere e convincerci, una volta per tutte, a utilizzare i dispositivi di sicurezza, senza scuse, ovunque e con chiunque.
FONTI: Asaps/Aci
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