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Le nuove norme europee sull'utilizzo dei seggiolini auto per bambini - Seggiolini Auto
Le nuove norme europee sull'utilizzo dei seggiolini auto per bambini

Le nuove norme europee sull’utilizzo dei seggiolini auto per bambini


Cosa stabiliscono le nuove norme europee sul corretto utilizzo dei seggiolini auto per bambini? E quali sono le pericolose leggerezze da evitare e i consigli da seguire per garantire la massima sicurezza ai piccoli viaggiatori? Ecco cosa dicono i dati e gli esperti in materia

Viaggiare in sicurezza è un diritto di tutti i bambini. Fare in modo che ciò avvenga è un dovere di noi adulti. Ecco perché il tema dei seggiolini auto e del loro corretto utilizzo necessita un’attenzione particolare. L’evoluzione degli standard di sicurezza e i conseguenti aggiornamenti delle normative europee vigenti, nonché l’imminente periodo di vacanze e viaggi in famiglia, ci forniscono un ulteriore spunto per fare chiarezza sia su quello che dice la legge, sia sui preziosi consigli che gli esperti ci possono dare.

Genitori italiani e utilizzo dei seggiolini

I dati che fotografano l’utilizzo dei seggiolini sulle strade italiane non è per nulla confortante. In media solo 4 genitori su 10 usano abitualmente i sistemi di ritenuta obbligatori per legge (rapporto Ulisse dell’Istituto superiore di sanità). Se al Nord questa percentuale sale al 59,1 per cento, al Sud e nelle isole precipita al 16,7 mentre al centro si attesta al 40,2 per cento. Un altro dato poco incoraggiante è quello fornito dall’osservatorio Asaps (Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale) secondo cui nel 2016 i bambini vittime di incidenti stradali sarebbero aumentati del 26 per cento rispetto all’anno precedente. In totale si parla di 53 morti (11 in più rispetto al 2015), con 1.312 feriti in 1.049 incidenti significativi.

Seggiolino Pallas di Cybex, produttore tedesco leader nel campo della sicurezza dei bambini © Cybex

Bambini senza seggiolini: errori e convinzioni da sfatare

Una ricerca realizzata da Altroconsumo e riportata al convegno Vai sul sicuro, organizzato dal portale Cercaseggiolini, ha rivelato che il 33 per cento degli adulti non si premura di fissare correttamente i bambini sui seggiolini se i tragitti sono brevi e le zone poco trafficate. Queste condizioni porterebbero infatti il 75 per cento degli adulti a ritenere basso il rischio che si corre. Altri motivi che spingono a non assicurare i piccoli passeggeri ai sistemi di ritenuta sono i capricci (28 per cento), la comodità di trasportarli semplicemente in braccio (14 per cento) o la bassa velocità di marcia (25 per cento).

Tutte convinzioni che vengono però screditate dalla realtà dei fatti. La maggior parte degli incidenti avviene, infatti, proprio su strade urbane (74,7 per cento), dove la velocità è più contenuta. Basti sapere che in un impatto a 56 chilometri all’ora, un bambino di 15 chili produce una forza d’urto pari a 225 chili che rende impossibile trattenerlo con le sole braccia, secondo l’Automobile club d’Italia. Con cinture e seggiolini, invece, il rischio di lesioni gravi o mortali si riduce del 90 per cento.

Seggiolini auto, la normativa 2017

Italia

In Italia l’articolo 172 del Codice della strada enuncia: “I bambini di statura inferiore a 1,50 metri devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato”. Le sanzioni relative alla mancata osservazione di questa norma sono state recentemente inasprite e comportano il pagamento di una multa da 80 a 323 euro e nel caso di recidiva (ovvero dopo due multe nell’arco di due anni) la sospensione della patente da quindici giorni a tre mesi. Se la persona viene sorpresa a guidare in questo periodo di sospensione scatta, infine, la revoca della patente. Tutto questo per sottolineare l’importanza del rispetto della norma a vantaggio della sicurezza dei più piccoli.

L’Europa e il mondo

Esistono inoltre delle normative internazionali valide in Europa e in gran parte del mondo come Un Ece R-44/04, entrata in vigore nel suo ultimo aggiornamento dal primo gennaio 2017 e che presenta varie novità relative all’omologazione dei seggiolini.

Un passaggio importante è l’introduzione del criterio dell’altezza dei bambini oltre quello del peso (l’età invece è indicativa). Per esempio l’obbligo di utilizzare seggiolini con schienale ora vale per bambini fino a 125 centimetri di altezza che dunque non potranno più utilizzare semplici rialzi (anche detti booster). Questi ultimi potranno essere destinati solo ai bambini alti dai 125 ai 150 centimetri. Questa scelta è data dalla maggior sicurezza garantita dalle protezioni laterali che in caso di collisione attutiscono l’impatto della testa e del torace del bambino con i finestrini.

Oltre il limite dei 150 centimetri di altezza, invece, ogni bambino potrà semplicemente utilizzare la cintura di sicurezza dell’automobile ma fino ai 12 anni dovrà sempre viaggiare sul sedile posteriore.

Le norme riguardano i seggiolini prodotti dopo il primo gennaio e non obbligano, quindi, a rottamare quelli che già si possiedono o comunque prodotti in precedenza (ma non prima del 1995). A far fede è l’etichetta. Va da sé che, al di là dell’obbligatorietà, osservare standard di sicurezza più attuali non può che essere una scelta di buon senso.

La normativa i-Size e l’attacco Isofix

Alla normativa menzionata (Ece R-44/04) si affianca anche la più recente Un Ece R129, detta anche i-Size e concepita come la prima dalla Commissione economica europea delle nazioni unite (Unece). Quest’ultima disciplina i dispositivi Isofix di tipo i-Size (Isofix integrale universale) ed è una nuova regolamentazione di sicurezza europea per i sistemi di ritenuta per bambini sviluppata soprattutto per i seggiolini Isofix.

Acronimi da mal di testa che, in pratica, si riferiscono al sistema internazionale di fissaggio che permette di ancorare più semplicemente i seggiolini alle automobili. Tutti i genitori sanno bene, infatti, quanto faticosa possa rivelarsi la fase di montaggio dei sistemi. Agganciare in modo corretto i seggiolini è però fondamentale per garantirne la funzionalità. L’attacco Isofix tenta proprio di semplificare questa fase e prevede che sulla base del seggiolino vi siano due connettori universali da poter inserire nei corrispettivi ganci predisposti sull’auto.

Seggiolino Solution M CybexI nuovi standard di sicurezza stabiliscono l’obbligo a utilizzare seggiolini con schienale fino ai 125 centimetri di altezza dei bambini © Cybex

Nuovi standard di sicurezza

I benefici della norma i-Size (che in futuro andrà a sostituire quella esistente) sono diversi. Per esempio questo standard consente di tenere più a lungo il seggiolino contro marcia”, ovvero rivolto contro il senso di marcia, la posizione più sicura per i bambini. Come noto, infatti, nei bambini il peso della testa rispetto a quello del corpo è proporzionalmente maggiore che negli adulti e i muscoli del collo non sono ancora abbastanza forti da contrastare la forza d’urto in un incidente. Nel test Bambini a bordo in sicurezza di Altroconsumo è stato dimostrato che questa posizione “diminuisce dell’80 per cento il rischio di traumi e lesioni al collo”.

Per questo motivo la normativa ha prolungato l’obbligatorietà di far viaggiare i bambini in questo modo: se prima era fino ai 9 chili ora è fino ai 15 mesi di età. Tenerli più a lungo in questa posizione è comunque consigliato visto che solo dopo i quattro anni i pesi di testa e corpo del bambino si uniformano e i muscoli sono in grado di resistere alle tensioni più forti.

Scegliere un seggiolino per auto

Un criterio fondamentale nella scelta dei seggiolini auto, dunque, è proprio l’attenzione agli standard di sicurezza offerta dal produttore. Tra i marchi più attenti a questo argomento c’è la tedesca Cybex, considerata leader nel campo della sicurezza dei bambini e costantemente impegnata nella promozione di campagne relative all’argomento. Sul sito ufficiale un’intera sezione, SafetyCenter, è dedicata a informazioni e approfondimenti specifici, offrendo anche un filo diretto con esperti del settore disponibili a rispondere alle domande e a chiarire ogni dubbio.

Cybex sceglie anche di sottoporre i propri prodotti a numerosi crash test e prove elaborate da istituti indipendenti come l’Automobile club tedesco, l’italiano Altroconsumo e il suo corrispettivo tedesco Stiftung Warentest, i cui criteri di valutazione sono più severi rispetto a quelli per l’omologazione standard.

Tutti aspetti che prima di un acquisto così importante ogni genitore non dovrebbe mai trascurare, ricordando che investire nella sicurezza dei propri figli è sempre una scelta intelligente.

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