La bufala storica sui seggiolini abbandonati ai lati della strada e il rischio di essere pestati

La bufala storica sui seggiolini abbandonati ai lati della strada e il rischio di essere pestati


Meglio non fermarsi se a lato della strada si vede un seggiolino con sopra una coperta. Questo è l’avvertimento diramato da un messaggio che circola sui social con il quale i lettori vengono messi in guardia circa la possibilità di essere pestati oltre che contro il lancio di uova sul parabrezza. Per quanto i pericoli descritti non sono completamente inverosimili, non c’è motivo di credere che costituiscano un rischio maggiore di tanti altri. Il messaggio, infatti non si basa su fatti reali, dato che si tratta di una bufala storica, in circolo almeno dal 2011.

Per chi ha fretta:

  • Circola un messaggio che invita a non fermarsi se al lato della strada si vede un seggiolino abbandonato, poiché esisterebbe il rischio di venire picchiati violentati.
  • Si invita anche a non usare l’acqua se qualcuno getta uova sul parabrezza, perché si formerebbe un miscuglio lattiginoso.
  • Il messaggio è una bufala storica che spesso torna a circolare.
  • È stata smentita anche dalla Polizia di Stato.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica (altri si possono trovare qui e qui). Nella descrizione si legge:

*Vi giro quanto segnalato dalla Polizia di Stato:* Mentre guidate lungo la strada, se vedete un seggiolino per bambini sul lato della strada con sopra una coperta, o qualsiasi altro oggetto, *non fermatevi*. Chiamate la *Polizia* o *Carabinieri*, saranno loro che controlleranno. Ci sono precauzioni da prendere prima di fermarsi, i ladri ora stanno usando modi nuovi e diversi per far sì che una persona (per lo più donne), *fermi il veicolo e scenda dall’auto*. Ci sono bande che mettendo oggetti sulla strada …con un bambino finto dentro …aspettano che qualcuno veda il bambino abbandonato. Si tenga presente che la posizione di questo seggiolino auto è di solito in prossimità di un’area boschiva o di un prato (campo) e la persona, se una donna, *viene trascinata* nella foresta, *percossa e violentata*, fino a raggiungere persino la sua morte. Se è un uomo, vengono spesso *picchiati* e *derubati* e forse lo possono lasciare anche morto. *Non fermatevi per nessuna ragione*. Chiamate il *112* o *113* e segnalate ciò che avete visto, ma non fermatevi.Se state guidando di notte e siete vittime di *lanci di uova sul parabrezza*, non fermatevi a pulirlo, non usate il tergicristallo e non gettate acqua perché *le uova mescolate con acqua diventano lattiginose e bloccano la visione oltre il 90 %*, quindi sarete costretti a fermarvi a lato della strada e diventare una vittima di questi criminali. Questa è una nuova tecnica utilizzata dai criminali, quindi informate amici e familiari. Nuove occasioni, nuovi modi, per queste persone, di ottenere quello che vogliono. È ciò che sta succedendo attualmente. *Se l’hai letto, invia questo messaggio a quante più persone*.

È una bufala storica

Il testo riportato nel post è quello di una vecchia bufala. Come accade spesso in questi casi, non ci sono riferimenti luoghi o date precise, in modo che lo stesso testo possa essere riproposto anche a distanza di anni senza doverlo modificare. Infatti, un messaggio analogo, uguale a quello condiviso nel 2024 meno che per alcuni dettagli veniva diffuso anche nel 2011, come riportato in questo articolo dell’agosto di quell’anno sul blog di Paolo Attivissimo. Il messaggio è stato anche oggetto di un avvertimento della polizia di Stato, che nel 2017 ha pubblicato un post su Facebook per confermare che si tratta di una bufala storica.

La bufala storica sui seggiolini abbandonati ai lati della strada e il rischio di essere pestati

Conclusioni

Circola un messaggio che invita a non fermarsi se al lato della strada si vede un seggiolino abbandonato, poiché esisterebbe il rischio di venire picchiati violentati. Si invita anche a non usare l’acqua se qualcuno getta uova sul parabrezza, perché si formerebbe un miscuglio lattiginoso. Il messaggio è una bufala storica che torna a circolare. È stata smentita anche dalla Polizia di Stato.

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