ROMA – I seggiolini smart di ultima generazione non puntano solo alla sicurezza, ma anche a correggere le cattive abitudini dei genitori: parola di Cybex – azienda specializzata nella sicurezza dei più piccoli – che di errori che si fanno a bordo con i minori ne ha individuati almeno 10. Uno spunto in più per spingere l’acceleratore nel settore e rinnovare i propri sistemi con tecnologie innovative. “Non ci adagiamo sui nostri successi – afferma Johannes Schlamminger, CEO di Cybex – con la nostra struttura di crash test e il centro di ricerca CYBEX continuiamo a investire in un futuro sempre più sicuro con la massima qualità e soluzioni innovative su cui i bambini e i genitori possono contare”.
Tra gli errori più comuni viene annoverato il caso dei seggiolini fissati in verso di marcia (vietato per legge fino ai 15 mesi d’età, consigliabile fino ai 4 anni); di chi li posiziona davanti senza disattivare l’airbag, o di chi non stringe a sufficienza le cinture, senza assicurare correttamente il bambino in caso di impatto. Altro caso, l’utilizzo di apparecchi vecchi che possono essere “scaduti”: hanno, infatti, una data dopo la quale i materiali, con cui vengono creati, non sono più affidabili. Non solo. Alcuni genitori in buona fede si affidano a seggiolini usati, che magari però hanno già subìto degli urti. E così fino agli esempi più estremi, in cui i piccoli vengono correttamente fissati alla seduta ma, senza che nessuno se ne accorga, sono esposti anche a temperature (calde o fredde) troppo elevate. Alla peggio, dimenticati a bordo, durante un sonnellino.
Paure, spesso, che fanno decidere di non usufruire di alcun seggiolino se si viaggia in tre, sperando di non essere sottoposti al controllo delle forze dell’ordine: solo il 44,1% dei genitori in Italia ne monta uno, il resto lascia alla sorte il futuro dei propri figli in auto. Errori anche qui: li tengono in braccio – pensando che sia il posto migliore al mondo – con la possibilità che vengano sbalzati fuori dalla vettura al primo impatto. Oppure li assicurano con la loro stessa cintura, schiacciandoli con il peso anche ad un tamponamento. Dati Istat alla mano, nel 2019 sono stati in 35 in Italia (tra 0 e 14 anni) a perdere la vita in incidenti stradali.
Arriviamo al dunque. Quali soluzioni propone Cybex? Dopo essere premiata dall’Istituto Tedesco “Stiftung Warentest” (organo tedesco per eccellenza nella valutazione delle performance dei prodotti) per il Cybex Pallas, ora l’azienda porta sul mercato la versione G i-Size: il plus che si aggiunge è un cuscino di sicurezza, utile a ridurre il rischio di infortuni al collo in caso di incidente frontale, non fissato alla cintura a tre punti, ma integrato nel seggiolino “così da regolarlo in poche mosse evitando di incorrere in errori fatali”. Non solo. Studiato per essere utilizzato in diversi gruppi di età o per più tempo nel corso della crescita, è 2 in 1, in modo tale che da seggiolino auto con cuscino di sicurezza, una volta che il bambino misura almeno 105 centimetri o raggiunge i 21 chilogrammi di peso, diventa seduta rialzato con schienale alto.
In tutto ciò come risolvere gli altri problemi connessi alle situazioni critiche? La Cybex ha progettato la tecnologia di monitoraggio “Sensorsafe”: si tratta di una clip collegata alla chiusura, in grado di connettersi ad un’applicazione tramite Bluetooth e allertare i genitori sullo smartphone. Lo fa se il seggiolino è rimasto aperto, con una notifica push e un segnale acustico; se la temperatura nell’abitacolo è troppo alta: il sensore misura continuamente i gradi all’interno, avvisando se è nociva per la salute. Infine, diventa anche un salvavita, se il bambino rimane solo a bordo. Quando aumenta la distanza tra lo smartphone e l’apparecchio, ecco di nuovo l’alert che ammonisce mamma o papà: occhio, il minore è ancora nel veicolo.