Bambini dimenticati in auto, l'Italia (unica in Ue) ha una legge ma non veine rispettata

Bambini dimenticati in auto, l’Italia (unica in Ue) ha una legge ma non veine rispettata


Solo in Italia (e in Israele) esiste una legge che obbliga a utilizzare un dispositivo di allarme per evitare di «dimenticare» i bambini in macchina. La legge, però, è poco rispettata: mancano controlli e sanzioni efficaci. 

A essere ignorata è anche quella che impone l’obbligo dei seggiolini auto per i bambini sotto i dodici anni. In Europa, l’Italia è la nazione più arretrata. 

Più sanzioni e controlli 

In una conferenza stampa nella Sala Caduti di Nassirya al Senato, è stato chiesto al Ministero dei Trasporti di approvare al più presto, precisamente prima dell’estate, nonché periodo critico per gli abbandoni, i regolamenti attuativi, per i dispositivi d’allarme previsti dal nuovo Codice della strada 2024, per aggravare le sanzioni, aumentare i controlli, promuovere campagne di informazione e prevedere incentivi per i non abbienti (anche se i costi non sono elevati). Oltre che per chiedere più controlli sui seggiolini e il ritorno al regime agevolato Iva al 5 per cento, che è esistito per un anno (2023) e poi tornato al 22 per cento. All’iniziativa hanno preso parte le senatrici Tilde Minasi (Lega) e Simona Malpezzi (Pd), l’onorevole Giulia Pastorella (Azione), Massimiliano Paparcone, Presidente di B810, azienda leader nelle tecnologie di connettività, Luca Tomasi, amministratore delegato di Inglesina e Vicepresidente di Assogiocattoli e Alfredo Boenzi, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale. 

I numeri 

Dal 1998 a oggi negli Stati Uniti 900 bambini sono deceduti per un colpo di calore in automobile. Un genitore li aveva dimenticati. Qui da noi i numeri sono molto più bassi, ma ogni volta che accade la tragedia è devastante.

Dal 7 novembre 2019 in Italia è obbligatorio per i conducenti che trasportano un bambino sotto ai 4 anni su un seggiolino utilizzare un dispositivo di allarme per prevenire l’abbandono del piccolo nell’auto chiusa. Da allora non ci sono stati più casi gravi, fino allo scorso anno con due terribili episodi, a giugno a Roma e a luglio a Marcon (Venezia): due bimbe di 12 e 14 mesi sono morte di ipertermia. 

Il dispositivo di allarme

La B810 ha venduto un milione di dispositivi, che hanno generato 29 milioni di notifiche di allarme. Ma la copertura della popolazione è ancora molto insufficiente. Dalle indagini sul comportamento di guida degli utenti sulle principali strade gestite da Anas è emerso che il 49,47 per cento del campione indagato non utilizza i seggiolini per bambini e quindi neanche i dispositivi antiabbandono. Sono molto più numerosi coloro che rispettano le norme sul dispositivo al Nord piuttosto che al Sud, nonostante le temperature più alte e i rischi maggiori. Le multe previste per chi non ha il dispositivo a bordo oggi vanno da 83 a 332 euro, in più c’è la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi in caso di duplice violazione in due anni.

Ora il governo ha la delega per aumentare le pene, con sospensione della patente per 7 giorni (se si hanno meno di 20 punti) e per 15 giorni (se si hanno meno di 10 punti): gli addetti al settore chiedono che i decreti attuativi vengano varati al più presto. 

Come funziona il dispositivo? Quando il genitore chiude l’auto e si allontana, il sensore sul seggiolino del bambino perde la connessione Bluetooth con quello dell’adulto (o con il suo cellulare), che inizia a suonare. Se l’allarme non viene subito tacitato, un segnale con l’indicazione della posizione del veicolo arriva a due cellulari preindicati. 

Luca Tomasi, Vicepresidente di Assogiocattoli, ha ricordato che nel 2023, in Italia, 250 bambini sono rimasti gravemente feriti e 28 hanno perso la vita in incidenti stradali. Alcuni di questi hanno riguardato bambini che non erano adeguatamente protetti da un sistema di ritenuta come i seggiolini, per i quali la richiesta è tornare al regime Iva al 5 per cento.

Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Marzo 2025, 15:00



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