Andrea Onori

VIDEO | Seggiolini per i bambini in auto, cosa cambia con la nuova normativa


La normativa ‘i-Size’, entrata in vigore dal primo settembre classifica i seggiolini in base all’altezza del bambino e non più in base al peso

Pubblicato:31-10-2024 16:01

Ultimo aggiornamento:31-10-2024 16:02

ROMA – Un nuovo modo di classificare e utilizzare i seggiolini per aumentare la sicurezza in auto dei bambini. È questo l’obiettivo della normativa Unece R129, altrimenti detta ‘i-Size’, entrata in vigore dal primo settembre di quest’anno in sostituzione della precedente Unece R44/04.

Il nuovo standard classifica i seggiolini in base all’altezza del bambino e non più in base al peso. Inoltre, altro aspetto fondamentale è che la nuova normativa stabilisce l’obbligo di utilizzare i seggiolini rivolti contro il senso di marcia fino a 15 mesi o 76 cm di altezza (la vecchia normativa prevedeva l’obbligo fino a 9 kg di peso). Un cambiamento importante in chiave di sicurezza perché si è visto che è partire dai 15 mesi di età che il collo del bambino è sufficientemente sviluppato per sopportare l’urto generato da un eventuale incidente frontale di media entità.

Oltre a tutto questo, i nuovi seggiolini sono sottoposti a criteri di omologazione molto più importanti che prevedono, ad esempio, dei test relativi all’impatto laterale.

“La nuova normativa non cambia solo l’uso che si fa dei seggiolini auto ma introduce maggiori opportunità di sicurezza per il trasporto del bambino in auto”, ha sottolineato Andrea Onori, responsabile nazionale della sicurezza stradale per Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica), vicesegretario nazionale per il settore autoscuole e responsabile per la mobilità sostenibile.

“Purtroppo però le nuove norme non sono state ampiamente diffuse- osserva Onori- Sembrerebbe scontato per tutti che i bambini devono essere trasportati sui seggiolini ma i dati degli incidenti raccontano una cosa diversa”. Nel 2023, infatti, si è registrato un drammatico aumento del numero di decessi per la fascia d’età 0-9 anni, con un incremento del +225% rispetto al 2022. In totale sono stati 26 i bambini che hanno perso la vita e 5.264 quelli che sono rimasti feriti, con un aumento del 62,5%.
“I vecchi seggiolini si possono ancora utilizzare- precisa Onori- ma bisogna essere consapevoli che i nuovi hanno diverse caratteristiche importantissime”.

I seggiolini omologati con la vecchia normativa, infatti, non possono essere più essere venduti ma chi li ha può continuare a utilizzarli senza rischiare multe, la normativa infatti prevede un periodo di transizione.
In generale, chi viaggia in auto senza assicurare il bambino sul seggiolino, o con un seggiolino non omologato, rischia una multa dagli 80 ai 323 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Se, poi, la stessa infrazione viene commessa due volte nel giro di due anni, allora si rischia anche la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

È anche per diffondere la conoscenza su questa nuova normativa che Unasca ha lanciato il progetto ‘Settimana per la sicurezza dei bimbi in auto’, partito il 28 ottobre e che andrà avanti fino al 3 novembre, presso tutte le autoscuole e studi di consulenza automobilistica, sia Unasca che non Unasca. Il progetto preved la formazione-informazione in autoscuola, e in tutti i contesti di consulenza automobilistica, dei futuri conducenti, dei conducenti professionali impegnati in corsi di qualificazione o rinnovo delle abilitazioni al trasporto, e di tutti gli utenti che frequenteranno gli uffici per il rinnovo o il duplicato della patente, o altre pratiche automobilistiche.

Non solo sicurezza in auto. L’attenzione nei confronti dei bambini, utenti vulnerabili della strada, deve continuare anche una volta usciti dall’abitacolo. A ricordarlo è stata, pochi giorni fa, ‘Unisci i puntini’, una delle iniziative promosse in 15 città, tra cui, Roma, Milano, Firenze, Napoli, Modena, Padova, Verona nell’ambito della sesta edizione di ‘Streets for kids’, la campagna promossa da Clean Cities Campaign in Italia, e in molte città europee, per chiedere strade scolastiche e sottolinearne l’importanza per la salute, la sicurezza, l’autonomia e la promozione della mobilità attiva dei bambini, contribuendo al contempo a migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano.

“Crediamo- dicono i promotori dell’iniziativa- che le strade delle nostre città debbano essere sicure e accessibili a tutti. Bambine e bambini dovrebbero poter andare a scuola a piedi, in bicicletta e in monopattino ogni giorno, senza essere costretti a respirare aria inquinata e ad attraversare strade pericolose. Streets for Kids è la nostra campagna per moltiplicare il numero di strade scolastiche in tutta Europa e promuovere la mobilità attiva nei percorsi casa-scuola”.

Secondo il 7° Rapporto annuale sull’incidentalità con il coinvolgimento dei pedoni in Italia, realizzato da Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), grazie ai dati Istat, nel 2023Sono stati 12 (rispetto ai 19 dell’anno precedente) i giovani sotto i 18 anni morti in Italia nel 2023 (7 ragazzi e 5 ragazze). Quattro avevano meno di 5 anni, (due bambini e due femmine), mentre i feriti sotto i 18 anni sono 2.498 (1.332 maschi e 1.166 femmine) di cui 442 con meno di 5 anni. Dati preoccupanti, a dimostrazione che non riusciamo a tutelare i più piccoli che non riescono certamente ad essere autonomi.

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