Seggiolini auto per i bimbi: campagna di sicurezza della Lombardia 

Seggiolini auto per i bimbi: campagna di sicurezza della Lombardia 


ALLARME ROSSO – In un decennio, dal 2007 al 2016, in Europa sono morti 8000 bambini in incidenti stradali, di cui 4000 in auto, spesso perché i piccini non erano trasportati in modo corretto. I colpevoli? I genitori, se dimenticano di far viaggiare i figli con i dovuti sistemi di sicurezza imposti dal codice della strada. Un problema particolarmente sentito in Italia: nel 2017, stima l’Asaps (Amici Polstrada), 40 le vittime fra i piccoli, di cui 25 passeggeri. Ecco perché la regione Lombardia ha lanciato una campagna per tutelare i bimbi: ne abbiamo parlato con Riccardo De Corato (foto qui sotto), assessore alla Sicurezza della regione.

Assessore De Corato, quali sono gli aspetti chiave della vostra campagna?
“Ricordiamo anzitutto che tenere tra le braccia un bambino non è garanzia di alcuna protezione, si muore in pochi metri anche protetti da un abbraccio. E che i maggiori incidenti si verificano su strade urbane proprio nei tratti reputati i meno pericolosi. Gli incidenti d’auto sono tra le prime cause di morte tra i bambini, e la maggior parte si verificano in città. Le statistiche dicono che ben 6 bambini su 10 non viaggiano sul seggiolino auto o con dispositivi di ritenuta adeguati. Eppure l’uso del seggiolino riduce il rischio di lesioni gravi sino al 90%, sino al 70% le probabilità di morte per i piccoli sotto l’anno, e sino al 50% nel caso di piccini da uno a 4 anni. I bambini di statura inferiore a 1,5 metri devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per i piccini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal ministero dei Trasporti. Per chi non rispetta le regole, multa di 81 euro e taglio di cinque punti della patente. E, nel caso di due sanzioni per la stessa infrazione nell’arco di un biennio, subisce la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi, come stabilito dall’articolo 172 del codice della strada”.

Nella campagna, evidenziate anche come scegliere seggiolini, navicelle e ovetti?
“Certo. La normativa prevede diverse categorie di dispositivi in base al peso e all’altezza del bambino. Gruppo 0, le navicelle, dalla nascita a 10 kg, adatte per i piccolissimi. Se omologate, devono essere disposte sui sedili posteriori in senso trasversale. Gruppo 0+, gli ovetti, dalla nascita sino a 13 kg. Gruppo 1, bambini dai 9 ai 18 kg posizionati sui sedili posteriori rivolti solo ed esclusivamente verso il senso di marcia. Gruppo 2, bambini dai 15 ai 25 kg posizionati sui sedili anteriori o posteriori rivolti nel senso di marcia. Gruppo 3, bambini dai 22 ai 36 kg posizionati sui sedili anteriori o posteriori rivolti nel senso di marcia. Con la normativa ECE 129 (i-Size), per prodotti di nuovo sviluppo, è stato introdotto l’obbligo dello schienale per tutti i seggiolini auto per bambini sotto i 125 cm di altezza e del seggiolino auto rivolto in senso contrario a quello di marcia fino a 15 mesi”.

 
Molti genitori invece di utilizzare gli appositi seggiolini tengono i bambini in braccio…
“E fanno malissimo. Il trasporto in braccio a un adulto non protegge il bambino, così come una normale culla non deve mai essere utilizzata in auto. Dal 2017 coesistono due norme  europee di omologazione dei sistemi di ritenuta con una classificazione diversa. Ossia la ECE R44 basata sul peso del bambino e la ECE R129 (i-Size) che affianca la precedente con molte novità, tra cui la classificazione in base all’altezza del bambino. È necessario controllare sempre la presenza dell’etichetta di omologazione europee. La norma i-Size prevede anche l’omologazione per la protezione da impatti laterali e l’obbligo dell’attacco isofix per i prodotti dedicati ai bambini più piccoli, fino a 105 cm di altezza”.
 
Chiudiamo con l’isofix…
“È un sistema di aggancio internazionale che non utilizza le cinture di sicurezza dell’auto, ma prevede l’installazione del seggiolino direttamente al sedile dell’auto tramite appositi ganci presenti sul sistema di ritenuta. Al momento è il modo più stabile e sicuro di aggancio, soprattutto per la facilità di installazione che elimina eventuali errori in fase di montaggio. È presente su tutte le vetture moderne, mentre per quelle più vecchie vale la normativa precedente”.



Referenza articolo